Crescere insieme

Come togliere il ciuccio

Approfondiamo il tema “ciuccio”: quando e come è bene toglierlo, senza minare il benessere del bambino.

12.10.2023

BUONA - Blog

“Ciuccio sì o ciuccio no?” è uno dei primi quesiti che accompagnano i genitori alle prese col periodo neonatale.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo del ciuccio? È meglio utilizzarlo per un periodo limitato di tempo o su richiesta del bambino o della necessità del momento? E come fare senza durante la notte?

Proviamo a rispondere a ognuna di queste domande per arrivare al cuore della questione: come togliere il ciuccio senza timori.

Lo sviluppo della suzione

La suzione è tra i primi riflessi di vita del neonato ed è uno dei modi in cui il neonato conosce il mondo durante i suoi primi due anni.

 Esistono due tipi di suzione:

  • la suzione nutritiva è la più complessa. Associata alla deglutizione e ai movimenti di bocca e lingua, si verifica durante l'allattamento;
  • suzione non nutritiva, stimolata spontaneamente dall’introduzione nel cavo orale del dito o altri oggetti (come il ciuccio) e che influisce positivamente sulla regolazione del battito cardiaco, l’ossigenazione, la digestione e, tra le altre cose, ha una funzione calmante nel bambino.

L’utilizzo del ciuccio simula infatti il contatto col seno materno e dona tranquillità al bambino, ma sebbene abbia un effetto calmante e apparentemente innocuo, è bene non utilizzarlo dopo il primo anno di età.

Tra gli effetti collaterali dell’utilizzo prolungato del ciuccio troviamo:

  • un’interferenza nello sviluppo della dentatura del bambino;
  • l’insorgenza di otiti;
  • trasmissione di malattie infettive;
  • difficoltà nel linguaggio.

A cosa serve il ciuccio

La suzione è un movimento automatico e spontaneo fondamentale per la sopravvivenza del bambino: è attraverso questa operazione che il bambino si nutre nei primi due anni di vita succhiando il latte dal seno materno.

Tra le altre funzioni della suzione, c’è quella esplorativa: il bambino scopre il mondo “portando alla bocca” oggetti ed elementi dell’ambiente che lo circondano e tra questi troviamo proprio il ciuccio, la cui forma ricorda quella del capezzolo materno.

Il ciuccio offre conforto al bambino e lo introduce all’autonomia e al distacco dalla madre.

Quando togliere il ciuccio

L’abbandono del ciuccio è una tappa importantissima della crescita del bambino nel periodo dell’infanzia.

Questo abbandono:

  • può avvenire gradualmente, se guidato dal genitore, tra i 6 e i 12 mesi di età del bambino;
  • o spontaneamente, da parte del bambino, tra i 2 e i 3 anni.

È consigliato non far coincidere l’abbandono del ciuccio con altri momenti significativi e/o potenzialmente stressanti per la vita del bambino, come l’inizio dell’asilo nido, un trasferimento o l’arrivo di un nuovo membro della famiglia.

Il cambiamento potrebbe portare un momentaneo scompiglio nell’equilibrio dell’infante che potrebbe cercare conforto proprio nel ciuccio e posticiparne così l’abbandono.

Limitare l’uso del ciuccio durante la giornata appare il modo migliore per arrivare al suo graduale e definitivo abbandono.

Le linee guida dell’American Academy of Pediatrics (AAP) consigliano di evitarne l’uso durante la prima fase dell’allattamento, ovvero tra le 4-6 settimane dalla nascita del neonato, e di toglierloentro i 2-3 anni di età, onde incappare in malocclusioni dentali e/o disturbi del linguaggio.

Gli svantaggi del ciuccio

L’utilizzo prolungato del ciuccio potrebbe:

  • interferire con l’allattamento: il neonato infatti con la suzione del ciuccio impara soltanto ad aspirare, senza muovere quei muscoli della bocca che si attivano durante l’allattamento;
  • incidere sulla salute dentale del bambino, compromettendo il corretto sviluppo della bocca e della dentizione, oltre che deformare il palato, causando malocclusione dentale;
  • favorire la comparsa di otiti, un’infiammazione dell’orecchio molto frequente nei bambini;
  • influire negativamente sulla corretta articolazione delle parole;
  • promuovere la trasmissione di malattie e infezioni, soprattutto se utilizzato durante il periodo scolastico (nido e materne), divenendo portatore di germi e batteri.

Come togliere il ciuccio senza traumi

Non esiste una vera e propria strategia per eliminare l’utilizzo del ciuccio dalla routine del bambino, se non consigli e accortezze che possono aiutare ad affrontare questo passaggio con maggiore serenità.

È consigliato:

  • togliere il ciuccio con gradualità, senza cambi di rotta improvvisi nella quotidianità del bambino, che potrebbero al contrario farlo reagire più bruscamente e minare la fiducia che ripone in noi e nel mondo esterno. Questo strappo improvviso può causare insicurezza, paura, rabbia, emozioni che possono esprimersi ed evolversi in disturbi del sonno, alimentari o emotivi più gravi. Non stiamo parlando infatti “solo” di un ciuccio, ma di un oggetto che dà al bambino sicurezza e conforto e che gli ricorda il contatto materno;
  • non sminuire le reazioni del bambino con frasi come “ormai sei grande” o “non vedi che gli altri bambini non usano?”. Gli causerebbero solo dolore e insicurezza, portandolo a chiudersi;
  • non ricorrere a premi di consolazione che lo distrarranno solo momentaneamente ma la richiesta del ciuccio tornerà una volta sopito l’effetto consolatorio;
  • portare all’attenzione del bambino, nei momenti di calma e lucidità, gli aspetti positivi della mancanza del ciuccio, così che maturi in lui la decisione di lasciare il ciuccio, senza che gli sia imposta o la viva come un rimprovero.

Il ciuccio infatti è un oggetto che può aiutarlo nei momenti di “crisi” ma non l’unico mezzo che ha a disposizione per affrontarli e per consolarsi.

Comunicare questo messaggio al bambino lo aiuterà a prendere consapevolezza dei propri strumenti emotivi interiori.

Come addormentarsi senza il ciuccio

Togliere il ciuccio di notte è una tappa importantissima nel percorso di crescita del bambino.

L’addormentamento viene spesso vissuto come un distacco dalla figura genitoriale e causare ansia da separazione, a cui la suzione del ciuccio pone rimedio nell’immediato.

Per aiutare il bambino ad affrontare questo passaggio possiamo:

  • creare dei rituali rassicuranti prima del momento della nanna;
  • offrire al piccolo un oggetto familiare, una sorta di “coperta di Linus”, che rappresenti figurativamente il genitore e lo accompagni nell’addormentamento;
  • raccontare delle storie o leggere libri in cui vengono narrate le gesta di personaggi che si trovano ad “abbandonare il ciuccio” o sfide simili, può far scattare nel bambino un istinto di imitazione e di identificazione che lo motiverà in questo “addio al ciuccio”;
  • la stessa situazione può essere ricreata con giochi di ruolo o con bambole e pupazzi;
  • è importante lasciare il bambino libero di esprimersi in queste attività ludiche, così che abbia modo di rielaborare le proprie emozioni senza giudizio né frettolosità.

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